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[21/8] - [21/8]     Cascia
Santa Rita

Nella notte tra il 21 e il 22 maggio di ogni anno Cascia tributa a Santa Rita una festa grandiosa e ricca di eventi. La festa è particolarmente articolata e momenti puramente celebrativi si alternano ad ampi spazi di riflessione e ad una liturgia che ha secoli di storia. Parliamo dei “Giovedì di Santa Rita”, una pratica devozionale nata quasi trecento anni fa e mai interrotta: per i quindici giovedì che precedono la festa del 22 maggio, in diverse ore del giorno hanno luogo incontri di fede in preparazione della festa. Le funzioni religiose della novena vedono la partecipazione di numerosi comuni della Valnerina, che organizzano specifici ed affollati pellegrinaggi. Nel nome di Rita, in ossequio al messaggio di pacificazione che la Santa ci ha lasciato cinquecento anni fa, c’è una grande mobilitazione che coinvolge cittadini di tutta Italia e da molti paesi europei e del mondo. Questa vera e propria esigenza di fratellanza viene manifestata anche con il gemellaggio che annualmente Cascia intrattiene con una diversa città italiana o europea: per buona parte dell’anno avvengono periodici incontri con la città gemellata prescelta, vengono organizzate manifestazioni, organizzate reciprocamente. Il tutto per creare saldi legami fra le due realtà urbane. Dalla città gemellata, ogni anno nei giorni precedenti la festa di Santa Rita (solitamente una settimana prima), parte la fiaccolata: atleti del gruppo sportivo più rappresentativo della città portano, con lunghissime staffette, fino a Cascia. Dopo aver percorso centinaia di chilometri, maratoneti, ciclisti, pattinatori, calciatori, tutti giungono puntuali la sera del 21 maggio di fronte al Sagrato della Basilica di S. Rita per consegnare al Sindaco la fiaccola della propria città. E’ proprio il Sindaco ospitato che, alla presenza del Sindaco di Cascia e di tutti i primi cittadini della Valnerina, accende la fiamma di un tripode. Viene così suggellata un’amicizia duratura e viene dato fuoco alle numerose fiaccole che per tutta la notte bruciano a Cascia e nelle colline circostanti: è “l’incendio di fede”, suggestivo rito di fuoco celebrato in onore a Santa Rita. Le fiaccole rischiarano la notte e accolgono l’incessante arrivo di pellegrini. Per tutta la notte, una fila interminabile di pullman ha come meta Cascia. Il giorno dopo i pellegrini attendono lungo i bordi delle strade lo snodarsi della processione. La sfilata del corteo storico, che alle porte di Cascia si unisce alla processione proveniente da Roccaporena, è il momento più atteso da quanti sono giunti in questi luoghi per vivere le intense emozioni che la vita di Rita sa rendere ancora oggi nell’animo dei suoi fedeli. Il grande rigore storico della ricostruzione conferisce maggiore suggestione e, in quadri viventi, viene riproposta la vita della Santa. Ed è una vita che del Medioevo coglie gli aspetti più forti: si parla di amore, di odio, di perdono, di vendetta, di vita e di morte, di guelfi e ghibellini, in una visione completamente al femminile. E mentre altrove a dominare questi eventi ci sono re e condottieri, qui a Cascia la protagonista è un’umile donna, piccola di statura ma grande nella fede e nei suoi ideali di pace. Il suo esercito è la sua gente, la gente normale, come i contadini, gli artigiani, i mendicanti, le consorelle del Monastero. Il corteo storico giunge poi al Sagrato della Basilica di Santa Rita: è qui che viene impartita una solenne benedizione. I ruoli si invertono: protagonisti diventano gli spettatori, i fedeli, che a migliaia levano alti, rivolti al cielo, mazzi di rose, il fiore amato da Rita, il suo simbolo. Un gesto poetico che rinnova un miracolo di quasi cinquecento anni fa e che ogni anno emoziona tutti coloro che hanno la fortuna di poter essere presenti.